SOBREPIN TOSSE INF RAF*10BS

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SOBREPIN TOSSE INFLUENZA RAFFREDDORE

SOBREPIN TOSSE INFLUENZA RAFFREDDORE 650 mg/ 20 mg/ 4 mg granulato per soluzione orale.

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SOBREPIN TOSSE INF RAF*10BS

1 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE

SOBREPIN TOSSE INFLUENZA RAFFREDDORE 650 mg/ 20 mg/ 4 mg granulato per soluzione orale

2 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA

Composizione qualitativa e quantitativa

Ogni bustina contiene:

  • Paracetamolo 650 mg
  • Clorfenamina maleato 4 mg (equivalente a 2,80 mg di clorfenamina)
  • Destrometorfano bromidrato 20 mg

Eccipiente/i con effetti noti

Ogni bustina contiene: 4,4 g di saccarosio, 0,003 mg di giallo arancio S (E-110) e 23,6 mg di socio.

Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

3 FORMA FARMACEUTICA

Granulato giallo, al gusto di limone, per soluzione orale.

4 INFORMAZIONI CLINICHE

4.1 Indicazioni terapeutiche

Trattamento dei sintomi dell'influenza e del raffreddore comune, accompagnati da dolore da lieve a moderato, febbre, tosse secca (tosse irritativa, tosse nervosa) e congestione nasale negli adulti e negli adolescenti a partire dai 14 anni di età.

4.2 Posologia e modo di somministrazione

Posologia

Adulti e adolescenti dai 14 anni: una bustina (contenente 650 mg di paracetamolo) ogni 6 - 8 ore (3 o 4 volte al giorno), a seconda delle necessità. Si raccomanda di assumere una dose prima di andare a dormire. Non assumere più di 4 bustine al giorno (pari a 2,6 g di paracetamolo). (Consultare il paragrafo 4.4).

Se il paziente peggiora o i sintomi persistono dopo 5 giorni di trattamento negli adulti o 3 giorni di trattamento negli adolescenti o se la febbre persiste per oltre 3 giorni, valutare la situazione clinica.

Popolazione pediatrica: I bambini al di sotto dei 14 anni di età non possono assumere questo farmaco, in ragione del dosaggio delle sostanze attive contenute.

Pazienti con insufficienza epatica: In caso di insufficienza epatica, non assumere più di 3 bustine al giorno (2 g di paracetamolo). L'intervallo minimo tra le dosi deve essere di otto ore.

Pazienti con insufficienza renale: In caso di insufficienza renale, la dose deve essere ridotta, a seconda del livello di filtrazione glomerulare, sulla base della seguente tabella:

Filtrazione glomerulare Dosaggio
10-50 ml/min 500 mg ogni 6 ore
<10 ml/min 500 mg ogni 8 ore

Modo di somministrazione

Uso orale.

Versare il contenuto di una bustina in un bicchiere e aggiungere mezzo bicchiere d'acqua circa. Mescolare sino a quando i granuli non si saranno disciolti. È possibile aggiungere zucchero o miele, a seconda delle preferenze. Se il medicinale viene assunto di sera, è consigliabile prenderlo prima di andare a dormire.

4.3 Controindicazioni

  • Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
  • Tosse asmatica.
  • Tosse produttiva.
  • Insufficienza respiratoria.
  • Insufficienza renale o epatica grave.
  • Terapia concomitante o nelle due settimane precedenti, con uno dei seguenti medicinali:
  • Antidepressivi inibitori della monoamina ossidasi (IMAO): l'utilizzo concomitante di destrometorfano e IMAO comporta il rischio di sindrome serotonergica. L'assunzione concomitante di questi medicinali può causare un aumento della pressione del sangue e crisi ipertensiva (vedere paragrafo 4.5).
  • Inibitori selettivi della ricaptazione di serotonina (SSRI)
  • Bupropione
  • Linezolide
  • Procarbazina
  • Selegilina
  • Bambini al di sotto dei 14 anni di età.

4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

Non eccedere la dose giornaliera raccomandata

Relative al paracetamolo

Si raccomanda di valutare il quadro clinico:

  • Nei pazienti con malattia epatica (con o senza insufficienza epatica) o epatite vitale, poiché il rischio di epatotossicità è aumentato (vedere paragrafo 5.2)
  • Nei pazienti con anemia, cardiopatia o malattie polmonari e disfunzione renale (nell'ultimo caso, l'utilizzo occasionale è accettabile, ma l'assunzione prolungata di dosi elevate può aumentare il rischio di eventi avversi a carico dei reni)
  • Nei pazienti asmatici, sensibili all'acido acetilsalicilico, poiché sono state riportate reazioni broncospastiche con il paracetamolo (reazione incrociata) in questi pazienti, anche se tali effetti si sono verificati solo nel 5% dei pazienti testati.

L'assunzione di farmaci contenenti paracetamolo da parte di pazienti che consumano regolarmente bevande alcoliche (tre o più bevande alcoliche, come birra, vino o liquori, al giorno) potrebbe causare danni al fegato. Gli alcolisti cronici devono consultare un medico prima di assumere paracetamolo, altri analgesici o altri antipiretici.

Gli alcolisti cronici non devono assumere più di 2 g/giorno di paracetamolo.

Evitare l'assunzione di questo medicinale contemporaneamente ad altri farmaci contenenti paracetamolo. Ove si assumessero altri farmaci contenenti paracetamolo, non si deve eccedere la dose massima di paracetamolo di 3 g al giorno, considerando il contenuto in paracetamolo di tutte le medicine utilizzate.

Gli effetti tossici associati al paracetamolo possono manifestarsi a seguito di un singolo sovradosaggio o a seguito di più assunzioni di dosi eccessive di paracetamolo.

In casi molto rari, sono stati riportati casi di pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP), Sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e necrolisi epidermica tossica (TEN) in associazione con l'assunzione di paracetamolo. I pazienti dovrebbero essere messi al corrente dei sintomi di gravi reazioni cutanee ed il trattamento deve essere interrotto al primo segno di eruzione cutanea o ipersensibilità.

L'assunzione di una dose superiore a quella raccomandata (sovradosaggio) può causare danni al fegato. Un consulto medico immediato è fondamentale sia negli adulti che nei bambini, anche se non si nota alcun segno o sintomo.

Si consiglia cautela se il paracetamolo viene somministrato in concomitanza con flucloxacillina a causa dell'aumentato rischio di acidosi metabolica con gap anionico elevato (HAGMA), in particolare nei pazienti con grave compromissione renale, sepsi, malnutrizione e altre fonti di carenza di glutatione (ad es. alcolismo cronico), così come in quelli che utilizzano le dosi massime giornaliere di paracetamolo. Si raccomanda un attento monitoraggio, inclusa la misurazione della 5-oxoprolina urinaria.

Relative a clorfenamina maleato

Occorre usare cautela nei pazienti affetti da ipertensione, glaucoma, ostruzione del collo vescicale, ipertiroidismo e iperplasia prostatica con formazione di urina residua.

Si raccomanda di valutare la situazione clinica prima di somministrare questo medicinale ai pazienti affetti da malattie respiratorie croniche come enfisema, bronchite cronica, asma bronchiale o tosse accompagnata da secrezioni eccessive.

Si raccomanda di valutare il quadro clinico prima di somministrare questo medicinale ai pazienti allergici ad altri antistaminici, poiché potrebbe verificarsi sensibilità incrociata.

Questo medicinale può causare sonnolenza.

Nei bambini e negli anziani trattati con antistaminici può verificarsi una reazione paradossa caratterizzata da ipereccitabilità.

I pazienti anziani possono essere più sensibili agli effetti anticolinergici degli antistaminici, come vertigini, sedazione, confusione, ipotensione, bocca secca.

I pazienti che assumono questo medicinale dovrebbero evitare il consumo concomitante di bevande alcoliche.

Consulti un medico o un farmacista prima di assumere sostanze che deprimono il sistema nervoso centrale (vedere paragrafo 4.5).

La clorfenamina può esacerbare gli effetti sedativi delle sostanze che deprimono il sistema nervoso centrale, come alcol, sedativi e tranquillanti.

Relative al destrometorfano

Nei pazienti con malattia epatica, il metabolismo del destrometorfano potrebbe essere alterato e ciò deve essere preso in considerazione quando si stabilisce il dosaggio per questi pazienti.

Il destrometorfano è metabolizzato dal citocromo epatico P450 2D6. L'attività di questo enzima è geneticamente determinata. Circa il 10% della popolazione generale metabolizza lentamente CYP2D6. I metabolizzatori lenti e i pazienti che assumono inibitori di CYP2D6 allo stesso tempo possono manifestare effetti aumentati o prolungati del destrometorfano. Di conseguenza, deve essere usata cautela nei pazienti con metabolismo lento di CYP2D6 o che assumono inibitori di CYP2D6 (vedere anche il paragrafo 4.5).

Non somministrare a pazienti sedati, debilitati o allettati.

Si raccomanda ai pazienti con problemi respiratori cronici, come enfisema, bronchite cronica, asma bronchiale o una condizione che causa tosse accompagnata da secrezioni eccessive, glaucoma o difficoltà urinarie causate da iperplasia prostatica, di consultare un medico prima di assumere questo prodotto.

L'assunzione di destrometorfano può essere associata al rilascio di istamine e, di conseguenza, deve essere evitata nei pazienti affetti da dermatite atopica.

Sono stati riportati casi di abuso di destrometorfano. Usare cautela soprattutto negli adolescenti e nei giovani, come anche nei pazienti con precedenti di abuso di droghe o sostanze psicoattive.

Sindrome serotoninergica

Sono stati riportati effetti serotoninergici, tra cui lo sviluppo di una sindrome da serotonina potenzialmente letale, a fronte dell'assunzione concomitante di destrometorfano e agenti serotoninergici, come gli inibitori selettivi della ricaptazione di serotonina (SSRI), farmaci che pregiudicano il metabolismo della serotonina (inclusi gli inibitori delle monoamine ossidasi (IMAO)) e gli inibitori di CYP2D6. La sindrome da serotonina può causare alterazioni dello stato mentale, instabilità autonomica, anomalie neuromuscolari e/o sintomi gastrointestinali.

Se si sospetta la presenza di sindrome da serotonina, interrompere l'assunzione di SOBREPIN TOSSE INFLUENZA RAFFREDDORE.

Avvertenze sugli eccipienti

I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio-galattosio o da insufficienza di sucrasi-isomaltasi non devono assumere questo medicinale.

Questo medicinale contiene 4,4 g di saccarosio per dose; questo aspetto deve essere preso in considerazione nei pazienti affetti da diabete mellito.

Questo medicinale può causare reazioni allergiche poiché contiene giallo arancio S (E110).

Questo medicinale contiene 26,3 mg di sodio equivalente all'1,18% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.

4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme d�interazione

Interazioni dovute al paracetamolo

Il paracetamolo viene metabolizzato in larga parte nel fegato e quindi può interagire con altri farmaci che usano le stesse vie metaboliche o che agiscono inibendo o inducendo tali vie. Alcuni dei suoi metaboliti sono epatotossici e, di conseguenza, la somministrazione concomitante di potenti induttori enzimatici (rifampicina, alcuni anticonvulsivi, ecc.) può causare reazioni di epatotossicità, soprattutto a fronte dell'assunzione di elevate dosi di paracetamolo.

Interazioni potenzialmente rischiose includono:

  • Anticoagulanti orali (acenocumarolo, warfarin): possibile potenziamento dell'effetto anticoagulante dovuto all'inibizione della sintesi epatica dei fattori di coagulazione. Tuttavia, alla luce dell'apparentemente bassa rilevanza clinica di questa interazione nella maggior parte dei pazienti, si considerano terapie analgesiche alternative a base di salicilati ove sia disponibile una terapia anticoagulante, In ogni caso, la dose e la durata del trattamento devono essere quanto più basse possibili e accompagnate da regolare monitoraggio INR. Ai pazienti deve essere spiegato di consultare un medico o un farmacista prima dell'uso, se assumono un anticoagulante come warfarin o altro derivato della cumarina.
  • Alcol etilico: potenziamento della tossicità del paracetamolo, tramite possibile induzione della produzione epatica di sottoprodotti epatotossici del paracetamolo.
  • Anticonvulsivi (fenitoina, fenobarbitale, metilfenobarbitale, primidone): diminuita biodisponibilità di paracetamolo e esacerbazione dell'epatotossicità a fronte di sovradosaggio, causata dall'induzione del metabolismo epatico.
  • Diuretici dell'ansa: possibile riduzione degli effetti dei diuretici, poiché il paracetamolo potrebbe ridurre l'escrezione renale delle prostaglandine e l'attività reninica plasmatica.
  • Isoniazide: ridotta clearance del paracetamolo, con possibile potenziamento della sua azione e/o tossicità, a causa dell'inibizione del suo metabolismo epatico.
  • Lamotrigina: ridotta biodisponibilità di lamotrigina, con possibile riduzione del suo effetto, a causa della possibile induzione del suo metabolismo epatico.
  • Metoclopramide e domperidone: aumento dell'assorbimento di paracetamolo nell'intestino tenue, a causa dell'effetto di questi farmaci sullo svuotamento gastrico.
  • Probenecid: Aumento dell'emivita plasmatica del paracetamolo tramite la riduzione della degradazione e dell'escrezione urinaria dei suoi metaboliti.
  • Propranololo: aumento dei livelli plasmatici di paracetamolo, a causa della possibile inibizione del suo metabolismo epatico
  • Resine scambiatrici di ioni (colestiramina): ridotto assorbimento del paracetamolo, con possibile inibizione dei suoi effetti, a causa della fissazione del paracetamolo nell'intestino.
  • Flucloxacillina: si deve prestare attenzione quando il paracetamolo è usato in concomitanza poiché l'assunzione concomitante è stata associata ad acidosi metabolica con gap anionico elevato, specialmente nei pazienti con fattori di rischio (vedere paragrafo 4.4).

Interazioni dovute alla clorfenamina maleato

  • Alcolici o droghe che deprimono il sistema nervoso centrale: l'effetto depressivo di tali sostanze o gli effetti antistaminici della clorfenamina potrebbero essere potenziati e causare sintomi di sovradosaggio.
  • Inibitori delle monoamine ossidasi (IMAO), incluso furazolidone (antibatterico) e procarbazina (anticancro): si sconsiglia l'assunzione concomitante poiché potrebbero prolungare e intensificare gli effetti anticolinergici e depressivi del sistema nervoso centrale degli antistaminici.
  • Antidepressivi triciclici o maprotiline (antidepressivi tetraciclici) o altri medicinali ad azione anticolinergica: gli effetti anticolinergici di questi medicinali o antistaminici come la clorfenamina potrebbero essere potenziati. In caso di problemi gastrointestinali, ai pazienti deve essere raccomandato di consultare in medico il prima possibile, poiché potrebbe verificarsi ileo paralitico (vedere paragrafo 4.4).
  • Farmaci ototossici: Sintomi di ototossicità come tinnito, giramenti di testa e vertigini potrebbero essere mascherati.
  • Medicinali fotosensibilizzanti: possono verificarsi effetti fotosensibilizzanti aggiuntivi.

Interazioni dovute al destrometorfano:

  • NSAID inibitori di COX-2 (Coxib). Gli studi farmacocinetici hanno mostrato che le concentrazioni plasmatiche di destrometorfano possono aumentare se il farmaco viene somministrato in concomitanza con celecoxib, parecoxib o valdecoxib, a causa dell'inibizione del metabolismo epatico del destrometorfano.
  • Antiaritmici (amiodarone o chinidina). Si può verificare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di destrometorfano e si potrebbero raggiungere livelli tossici. Potrebbe essere necessario adeguare il dosaggio.
  • Inibitori di CYP2D6: Il destrometorfano è metabolizzato da CYP2D6 ed ha un elevato metabolismo di primo passaggio. L'utilizzo concomitante di potenti inibitori dell'enzima CYP2D6 può aumentare le concentrazioni di destrometorfano nel corpo, fino a livelli molte volte superiori al normale. Questo aumenta i rischi che il paziente manifesti gli effetti tossici del destrometorfano (agitazione, confusione, tremore, insonnia, diarrea e depressione respiratoria), come anche sindrome serotonergica.
    Fluoxetina, paroxetina, chinidina e terbinafina sono potenti inibitori dell'enzima CYP2D6.
    Le concentrazioni plasmatiche di destrometorfano aumentano fino a 20 volte con l'assunzione concomitante di chinidina, il che esacerba gli effetti avversi del farmaco sul sistema nervoso centrale.
    Anche amiodarone, flecainide, propafenone, sertralina, bupropione, metadone, cinacalcet, aloperidolo, perfenazina e tioridazina producono effetti simili sul metabolismo del destrometorfano.
    Ove sia necessario l'uso concomitante di inibitori di CYP2D6 e destrometorfano, il paziente deve essere monitorato e potrebbe essere necessario ridurre la dose di destrometorfano.
  • Antidepressivi inibitori della monoamina ossidasi (IMAO), come moclobemide e tranilcipromina; inibitori selettivi della ricaptazione di serotonina (SSRI), come fluoxetina e paroxetina; serotoninergici come bupropione e altri inibitori della monoamina ossidasi (IMAO), come procarbazina, selegilina e il linezolide antimicotico e antibatterico: si sono verificate reazioni avverse gravi, caratterizzate da sindrome serotonergica con eccitazione, sudore, rigidità e ipertensione. Ciò potrebbe essere causato dall'inibizione del metabolismo epatico del destrometorfano. Di conseguenza, si raccomanda di evitare l'associazione con tali farmaci e di non somministrare il destrometorfano fino a quando non sono trascorsi almeno 14 dosi dal trattamento con i medicinali sopra descritti.
  • Farmaci depressivi del sistema nervoso centrale, inclusi psicotropici, antistaminici o medicinali per il Morbo di Parkinson: possibile potenziamento degli effetti di depressione del sistema nervoso centrale.
  • Espettoranti e mucolitici. L'inibizione del riflesso della tosse potrebbe causare ostruzione polmonare in caso di aumento del volume o della fluidità delle secrezioni bronchiali.
  • Aloperidolo: dal momento che inibisce l'isoenzima CYP2D6, può aumentare i livelli plasmatici di destrometorfano, causando una possibile esacerbazione dei suoi effetti avversi.
  • Il consumo di alcol durante il trattamento con destrometorfano può aumentare l'incidenza di eventi avversi; di conseguenza, si raccomanda di non consumare bevande alcoliche durante il trattamento.
  • Non somministrare insieme a succo di pompelmo o arancia amara, poiché queste bevande potrebbero determinare un aumento dei livelli plasmatici di destrometorfano inibendo il citocromo P-450 (CYP2D6 e CYP3 A4).

Interazioni con analisi cliniche

  • Il paracetamolo può alterare i risultati delle seguenti analisi cliniche:
  • Sangue: aumento (biologico) di transaminasi (ALT e AST), fosfatasi alcalina, ammoniaca, bilirubina, creatinina, lattica deidrogenasi (LDH) e urea; aumento (interferenza analitica) di glucosio, teofillina e acido urico. Aumento del tempo di protrombina (nei pazienti che assumono una dose di mantenimento di warfarin, ma non clinicamente significativo). Riduzione (interferenza analitica) del glucosio quando si usa il metodo dell'ossidasi-perossidasi.
  • Urine: possono risultare valori falsamente aumentati di metadrenalina e acido urico.
  • Test della funzione pancreatica con bentiromide: il paracetamolo, come la bentiromide, il paracetamolo, come la bentiromide, è metabolizzato in un'arilammina, e quindi la quantità apparente di acido paraaminobenzoico (PABA) recuperato è aumentata; si raccomanda di sospendere l'assunzione di paracetamolo almeno tre giorni prima della somministrazione della bentiromide.
  • Determinazioni urinarie dell'acido 5-idrossiindolacetico (5-HIAA): il paracetamolo può causare risultati falsi positivi nei test di screening qualitativo che usano come reagente il nitroso naftolo. Il test quantitativo rimane inalterato
  • La clorfenamina può interferire con i test cutanei eseguiti con estratti allergenici, di conseguenza si raccomanda di sospendere l'assunzione del medicinale almeno tre giorni prima del test.

4.6 Fertilit�, gravidanza e allattamento

Il medicinale non deve essere assunto in gravidanza e durante l'allattamento al seno.

Gravidanza

Non vi sono studi controllati adeguati sulle donne in gravidanza o che allattano relativi alla combinazione di clorfenamina, destrometorfano e paracetamolo. Questo prodotto non deve essere utilizzato in gravidanza o durante l'allattamento, a meno che i potenziali benefici in termini di cura della madre siano maggiori dei potenziali rischi per il feto o il neonato.

Paracetamolo:

Il paracetamolo somministrato alla madre in dosi controllate attraversa la placenta ed entra nella circolazione fetale 30 minuti dopo l'ingestione e viene efficientemente metabolizzato tramite la solfoconiugazione fetale. Quando assunto come raccomandato, il paracetamolo non incide negativamente sulla donna incinta o il feto.

Gli studi riproduttivi non hanno evidenziato malformazioni o effetti fototossici.

I dati epidemiologici relativi all'assunzione orale di dosi terapeutiche di paracetamolo non evidenziano effetti indesiderati sulla donna incinta, il feto o il neonato. Gli studi epidemiologici sullo sviluppo neurologico dei bambini esposti al paracetamolo nell'utero materno hanno riportato risultati inconclusivi.

Un'ampia quantità di dati sulle donne incinte indica l'assenza di tossicità fetale e neonatale o di malformazioni congenite. Se clinicamente necessario, il paracetamolo può essere assunto in gravidanza, tuttavia dovrebbe essere usato alla dose efficace più bassa e per il più breve tempo possibile e il meno frequentemente possibile.

Clorfenamina maleato:

Non è noto se la clorfenamina o i suoi metaboliti attraversano la placenta. Non sono stati dimostrati effetti teratogenici negli studi condotti sugli animali, ma sono state riportate ridotte percentuali di sopravvivenza postnatale a fronte di dose superiori a quelle usate clinicamente (vedere paragrafo 5.3).

Destrometorfano:

Non vi sono studi controllati e adeguati negli esseri umani. Tuttavia, l'uso di questo prodotto medicinale potrebbe essere accettabile in mancanza di alternative terapeutiche più sicure e sempre che i benefici siano superiori ai potenziali rischi. Gli studi sugli animali non hanno evidenziato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).

Allattamento al seno

Paracetamolo:

Il paracetamolo è escreto nel latte materno in basse concentrazioni (dallo 0,1% all'1,85% della dose ingerita dalla madre). L'ingestione materna di paracetamolo, in dosi controllate, non comporta rischi per il neonato. Anche se sono state rilevate concentrazioni massime comprese tra 10 e 15 μg/ml (da 66,2 a 99,3 μmoles/l) nel latte materno, una o due ore dall'assunzione da parte della madre di una singola dose da 650 mg, il paracetamolo e i suoi metaboliti non sono stati rilevati nell'urina dei neonati. L'emivita nel latte materno è compresa tra 1,35 e 3,5 ore. Non sono stati riportati eventi avversi nei bambini,

Clorfenamina maleato:

Dal momento che piccoli quantitativi di antistaminici sono escreti nel latto materno, vi è il rischio di eventi avversi nel neonato, come stato di eccitazione insolito. La clorfenamina può inibire l'allattamento a causa della sua azione anticolinergica.

Destrometorfano

Non vi sono dati disponibili sull'escrezione del destrometorfano nel latte materno, anche se non sono stati riscontrati problemi negli esseri umani.

Fertilità

Sono state riportate alterazioni della fertilità maschile con il paracetamolo a fronte di quantitativi più elevati delle dosi cliniche (vedere paragrafo 5.3).

Non vi sono dati umani disponibili.

4.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

Questo prodotto medicinale può causare sonnolenza, pregiudicando quindi la capacità di svolgere attività potenzialmente pericolose come guidare veicoli o utilizzare macchinari. Ai pazienti deve essere raccomandato di non guidare o usare macchinari se si avverte sonnolenza, sino a quando non viene accerta che la capacità di svolgere tali attività non è pregiudicata.

4.8 Effetti indesiderati

Sicurezza sulla base dei dati delle sperimentazioni cliniche

Clorfenamina

La sicurezza della clorfenamina, come risulta dalle sperimentazioni cliniche, si basa sui dati di sei sperimentazioni cliniche randomizzate, con controllo placebo, condotte per il trattamento della rinite allergica stagionale o non stagionale.

La Tabella I elenca le reazioni avverse verificatesi, ove è stato riportato più di un caso, l'incidenza era superiore a quella riscontrata con il placebo e la reazione avversa si è manifestata in almeno l'1% dei pazienti.

Tabella 1 Reazioni avverse riportate in ≥ 1% dei soggetti trattati con clorfenamina in sei sperimentazioni cliniche randomizzate con controllo placebo.

Classificazione degli organi

Clorfenamina

12-24 mg / giorno

(N=401)

% (frequenza)

Placebo

(n=387)

 

Disturbi del sistema nervoso

4,5 (frequente)

3,1

Capogiri, sonnolenza

28,9 (molto frequente)

11,9

Disturbi gastrointestinali

5,5 (frequente)

1,8

1,0 (frequente)

0,3

Bocca secca, dispepsia, faringite

2,5 (frequente)

1,0

Disturbi generali e disturbi presso il sito di somministrazione

 

 

Irrequietezza

3,2 (frequente)

2,1

Dati post-commercializzazione

Le seguenti tabelle elencano le reazioni avverse riscontrate nel periodo successivo alla commercializzazione per il destrometorfano (tabelle 2 e 3) e il paracetamolo (tabelle 4 e 5).

La frequenza è riportata sulla base della seguente convenzione:

  • Molto comune (≥1/10).
  • Comune (≥1/100 e <1/10).
  • Non comune (≥1/1000 e <1/100).
  • Raro (≥1/10000 e <1/1000)
  • Molto raro (<1/10000).
  • Non nota (Non può essere calcolata sulla base dei dati disponibili)

Destrometorfano

Nella tabella 2, le reazioni avverse al destrometorfano sono presentate per categoria di frequenza, sulla base dell'incidenza riscontrata nelle sperimentazioni cliniche o negli eventuali studi epidemiologici, oppure, ove l'incidenza non sia disponibile, la categoria della frequenza è indicata come non nota.

Nella tabella 3, le stesse reazioni avverse sono presentate per categoria di frequenza, sulla base delle segnalazioni spontanee.

Tabella 2 Reazioni avverse al destrometorfano riscontrate nel periodo post-commercializzazione per categoria di frequenza, calcolate sulla base delle sperimentazioni cliniche o degli studi epidemiologici

Disturbi gastrointestinali

Non nota

Dolore addominale

Non nota

Diarrea

Non nota

Nausea

Non nota

Vomito

Disturbi immunitari

Non nota

Angioedema

Non nota

Prurito

Non nota

Rash

Non nota

Orticaria

Disturbi del sistema nervoso

Non nota

Capogiri

Non nota

Iperattività psicomotoria

Non nota

Sonnolenza

Disturbi psichiatrici

 

Non nota

Insonnia

Tabella 3 Reazioni avverse al destrometorfano riscontrate nel periodo post-commercializzazione per categoria di frequenza, calcolate sulla base delle segnalazioni spontanee

Disturbi gastrointestinali

Molto rara

Dolore addominale

Molto rara

Diarrea

Molto rara

Nausea

Molto rara

Vomito

Disturbi del sistema immunitario

Molto rara

Angioedema

Molto rara

Prurito

Molto rara

Rash

Molto rara

Orticaria

Disturbi del sistema nervoso

Molto rara

Capogiri

Molto rara

Iperattività psicomotoria

Molto rara

Pharm@idea S.r.l.
049753015

Scheda sintetica

Confezione
650 mg/20 mg/4 mg granulato per soluzione orale 10 bustine
Tipo Prodotto
FARMACO UMANO
Codice ATC
N02BE51
Descrizione ATC
Paracetamolo, associazioni esclusi gli psicolettici
Gruppo Terapeutico
Antitussivi oppioidi
Principio Attivo
paracetamolo + destrometorfano + clorfenamina
Classe
C
Forma Farmaceutica
granulato
Tipo Somministrazione
orale
Contenitore
bustina in pellicola di alluminio accoppiato
Quantità
10 bustina
Quantità del Principio Attivo
4MG (clorfenamina) + 20MG (destrometorfano) + 650MG (paracetamolo)
Ricetta richiesta
OTC - medicinale di automedicazione
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